Plastino è stato importante per la storia del giornalismo romano.
davvero un grande: uno dei pochi a sinistra, quindi con una grande coscienza poltiica
grande commentatore tecnico-tattico
grande scuola la sua (piccheri, pardo, piccinini, quello della rai che diceva gurenka... e di cui non ricordo il nome)
il primo a capire l'importanza dei campionati esteri, comprando i diritti del camp. inglese.
nelle sue trasmissioni si fermavano tutti i più grandi calciatori che giocavano in italia (ricordo una trasmissione con platini e boniek, oggi alle trasmissioni di teleroma56 si ferma galopeira)
i suoi opinionisti erano grandissimi (un anno poté schierare melidoni, bondini, giubilo, agostino di bartolomei tutti insieme. fulvio bianchi interveniva spesso) e non c'era la gazzarra di oggi.
poi si è avvitato su stesso. voler fare gli scoop per forza, sia con le sette sataniche - ma solo io ricordo che andò in fissa con i messaggi satanici contenuti nei vinili di musica rocchenrolle, al punto di perdere intere mezzore di goal di notte ad ascoltare al contrario i dischi dei rolling stones?

- sia con la storia degli della prostituzione all'olimpico. C'è da dire però che fu il primo a denunciare la fascistizzazione della curva sud, rimanendo praticamente solo grazxie ai coraggiosissimi giornalisti romani (fu preso di mira da quel coglione di boccacci).
poi c'è stato il crollo con la questione lotito. messo ai margini della lazio con l'addio di cragnotti, non è riuscito a capire il momento, andando dietro a tutto il fango girato intorno alle squadre romane negli anni duemila: appoggiò, usato senza capire quello che stava accadendo, la cordata chinaglia-casalesi.
il punto più basso della sua carriera: un'intera discussione serale su gdn sulla natura dell'assegno della cordata chinaglia a lotito, con il portavoce della suddetta che lo stava appunto usando con menzogne belle e buone.
avrebbe dovuto farsi d aparte. trs l'ha cacciato. non lavora più a Teleroma56 ma a T9: non ci sono più giganti del giornalismo, né giocatori. vive di fatto in un'enclave, per quel poco che conta ormai.
avrebbe dovuto farsi da parte.