Re: Il mestiere del giornalista
Inviato: gio 4 ott 2012, 19:09
Layne ha scritto:regà, è inutile che continuate a quotare: bamboline finite
Layne ha scritto:regà, è inutile che continuate a quotare: bamboline finite
Nooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!Layne ha scritto:regà, è inutile che continuate a quotare: bamboline finite
Voglio la bambolina, che fa no no no nononooooooo (cit.)MarcoDaLatina ha scritto: Nooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!
Voglio la bambolina!!!!!!!!!!!
Effequattro ha scritto:
ahaha coi guanti da portiere scriveresti più lentamente e quindi avresti più tempo per pensare a quello che stai scrivendo
scherSi a parte, non so dove come e cosa scrivi, magari sei un giornalista formidabile e sensato.
La sensazione che ho io, sul giornalismo in generale, e sul giornalismo sportivo in particolare, è che più che raccontare i fatti e magari esprimere una propria opinione, si spari un po' nel mucchio cercando a) di buttare un po' di benzina sul fuoco, in modo da alimentare polemiche che continuino all'infinito e che quindi consentano di avere sempre un argomento su cui scrivere (la risposta polemica alla risposta polemica alla risposta polemica e così via), invece, per dire, di andarsi a sbattere in giro per cercare notizie di cui parlare*; b) di perseguire gli interessi personali del proprio editore (esempio facile: repubblica che spara a zero sul cdx, il giornale che spara a zero sul csx, fare cagnara per portare acqua al proprio mulino, senza un minimo di senso critico o di dubbio personale)
Per quanto riguarda il calcio questo discorso è ancora più accentuato, perchè oltre alle analisi tecnico-tattiche, e ai commenti sulle strategie di mercato, ci sarebbe ben poco da dire, e quindi si creano polemiche ad hoc per andare avanti e guadambiarsi la pagnotta giornaliera. Senza polemiche (tizio contro caio, presunte dichiarazioni fuori onda, dichiarazioni riportate dal panettiere amico del cugino del fratello del cognato di gautieri) ci sarebbe veramente ben poco di cui parlare, e come camperebbero le svariate radio, i giornali sportivi, eccetera eccetera eccetera?
Poi è chiaro che non voglio fare di tutta l'erba un fascio, e ti farò degli esempi di giornalisti/scrittori sportivi che (a mio parere) sono godibili, scrivono bene di sport e di calcio, e insomma mi piace leggere/ascoltare: garanzini, beccantini, mura, romagnoli, crosetti, uno del giornale che non mi ricordo, valdiserri ecc.
*o peggio, di cercare e credere a quello che si trova su internet! cfr la vicenda paolo cohen e la bufala di hollande
siamo d'accordo che nel grosso insieme di una certa categoria esistono gli eccellenti i bravi i medi i somari ecc (distribuiti anche gaussianamente, va che ti arrivo a dire). Sul discorso della linea editoriale posso ancora essere d'accordo. Il punto è che a volte (troppo spesso per i miei gusti) questa linea editoriale sfocia nella parzialità e nel campanilismo, a discapito della correttezza, della semplice cronaca, e talvolta del buon senso.pieffe ha scritto: Più o meno allora mi dai ragione: ci sono bravi giornalisti, pessimi giornalisti, mediocri giornalisti, faziosi giornalisti e anche giornalisti disonesti. Stssa cosa si può dire di bancari, macellai, medici, estetisti, fruttivendoli, meccanici, idraulici e via così. E' l'onestà individuale e, nel nostro, caso, intellettuale, che fa la differenza. Se un idraulico ti chiede 100 euro per una guarnizione è come quel giornalista che, ad esempio, per perseguire un interesse personale scrive una cosa faziosa. Ma se la cosa è vera, o frutto di un ragionamento, pur sembrando faziosa _ semplicemente perchè è diversa da quello che il lettore vorrebbe _ allora come la mettiamo? Fai l'esempio di Beccantini e hai ragione ma, ti chiedo: lavorando a lungo per La Stampa avrebbe mai potuto scrivere un pezzo pro Inter nella faida per lo scudetto 2006? Temo di no. Questa è la linea editoriale, ad esempio. E non deve essere per forza mistificazione perchè noi, molti di noi, hanno un'idea e la inseguono ogni giorno su un determinato tema. Ti faccio un altro esempio. Io scrivo per Quotidiano Nazionale, il dorso nazionale de Il GIorno (Milano), Il Resto del Carlino (Bologna), La Nazione (Firenze). In tutto, quasi 400mila copie. A Firenze odiano la Juve. Nelle zone bolognesi molti juventini. A Milano, beh. Quando scrissi che Conte sarebbe stato deferito (era un miniscoop diciamo, anticipai la notizia), sono stato minacciato sui forum bianconeri (di brutto), osannato dalle mail interiste e fiorentine. La notizia è la medesima e vera, ma le reazioni diverse. Essere lettori è anche essere giudici, ogni giorno, ma non si può prescindere dalla propra prospettiva che, per definizione, è diversa in ognuno di noi. Dopo la seconda sentenza di Conte, 10 mesi, ho scritto che probabilmente al Tnas sarebbero arrivati a 4 mesi. osanna degli juventini, insulti dei milanesi e fiorentini.... Non se ne esce.
Il lavoro intellettuale segue per forza di cose un ragionamento, che è proprio del giornalismo e, aggiungerei, umano. Certo, può non piacere o non essere condivisibile. Ci mancherebbe. Quelli che tu chiami "interessi dell'editore" non possono essere confusi con la linea editoriale di un giornale. In particolare nella politica... Anche nello sport c'è un processo di identità, perchè di questo si tratta, che incastona un giornale nella realtà in cui vive. Normale che corsport sia più sbilanciato verso le squadre del centro sud, così come gazzetta con quelle del Nord. Eì semplicemente la trasposizione scritta delle esigenze dei lettori. Questo in linea generale. Poi se un giornale ritiene che quel dirigente, quel calciatore ecc. siano il male della squadra si assumono la responsabilità di scriverlo. Così come il tifoso, si assume la responsabilità di contestare o fischiare, sapendo che questo potrebbe incrinare la tranquillità della squadra. Modi diversi, nel caso, di esprimere un dissenso.
M'hai fatto scrive un pezzo, bravo, bravo, tanto lavoro poco