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Re: Il mestiere del giornalista

Inviato: gio 4 ott 2012, 19:09
da Effequattro
Layne ha scritto:regà, è inutile che continuate a quotare: bamboline finite

Re: Il mestiere del giornalista

Inviato: ven 5 ott 2012, 8:32
da MarcoDaLatina
Layne ha scritto:regà, è inutile che continuate a quotare: bamboline finite :mrgreen:
Nooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!
Voglio la bambolina!!!!!!!!!!! :tussnz:

Il mestiere del giornalista

Inviato: ven 5 ott 2012, 10:05
da Ghost12
MarcoDaLatina ha scritto: Nooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!
Voglio la bambolina!!!!!!!!!!! :tussnz:
Voglio la bambolina, che fa no no no nononooooooo (cit.)

Re: Il mestiere del giornalista

Inviato: ven 5 ott 2012, 10:43
da Effequattro
so' rimasti solo uomiragni che se li premi nel petto dicheno: "ciao, perchè la stampa romana (in particolare JJ Jameson) mi odia e mi vuole arrestare quando io invece sono buono combatto i cattivi e in generale faccio del bene alla ggente?"

Re: Il mestiere del giornalista

Inviato: ven 5 ott 2012, 20:57
da pieffe
Effequattro ha scritto:
ahaha coi guanti da portiere scriveresti più lentamente e quindi avresti più tempo per pensare a quello che stai scrivendo

scherSi a parte, non so dove come e cosa scrivi, magari sei un giornalista formidabile e sensato.
La sensazione che ho io, sul giornalismo in generale, e sul giornalismo sportivo in particolare, è che più che raccontare i fatti e magari esprimere una propria opinione, si spari un po' nel mucchio cercando a) di buttare un po' di benzina sul fuoco, in modo da alimentare polemiche che continuino all'infinito e che quindi consentano di avere sempre un argomento su cui scrivere (la risposta polemica alla risposta polemica alla risposta polemica e così via), invece, per dire, di andarsi a sbattere in giro per cercare notizie di cui parlare*; b) di perseguire gli interessi personali del proprio editore (esempio facile: repubblica che spara a zero sul cdx, il giornale che spara a zero sul csx, fare cagnara per portare acqua al proprio mulino, senza un minimo di senso critico o di dubbio personale)

Per quanto riguarda il calcio questo discorso è ancora più accentuato, perchè oltre alle analisi tecnico-tattiche, e ai commenti sulle strategie di mercato, ci sarebbe ben poco da dire, e quindi si creano polemiche ad hoc per andare avanti e guadambiarsi la pagnotta giornaliera. Senza polemiche (tizio contro caio, presunte dichiarazioni fuori onda, dichiarazioni riportate dal panettiere amico del cugino del fratello del cognato di gautieri) ci sarebbe veramente ben poco di cui parlare, e come camperebbero le svariate radio, i giornali sportivi, eccetera eccetera eccetera?

Poi è chiaro che non voglio fare di tutta l'erba un fascio, e ti farò degli esempi di giornalisti/scrittori sportivi che (a mio parere) sono godibili, scrivono bene di sport e di calcio, e insomma mi piace leggere/ascoltare: garanzini, beccantini, mura, romagnoli, crosetti, uno del giornale che non mi ricordo, valdiserri ecc.

*o peggio, di cercare e credere a quello che si trova su internet! cfr la vicenda paolo cohen e la bufala di hollande

Più o meno allora mi dai ragione: ci sono bravi giornalisti, pessimi giornalisti, mediocri giornalisti, faziosi giornalisti e anche giornalisti disonesti. Stssa cosa si può dire di bancari, macellai, medici, estetisti, fruttivendoli, meccanici, idraulici e via così. E' l'onestà individuale e, nel nostro, caso, intellettuale, che fa la differenza. Se un idraulico ti chiede 100 euro per una guarnizione è come quel giornalista che, ad esempio, per perseguire un interesse personale scrive una cosa faziosa. Ma se la cosa è vera, o frutto di un ragionamento, pur sembrando faziosa _ semplicemente perchè è diversa da quello che il lettore vorrebbe _ allora come la mettiamo? Fai l'esempio di Beccantini e hai ragione ma, ti chiedo: lavorando a lungo per La Stampa avrebbe mai potuto scrivere un pezzo pro Inter nella faida per lo scudetto 2006? Temo di no. Questa è la linea editoriale, ad esempio. E non deve essere per forza mistificazione perchè noi, molti di noi, hanno un'idea e la inseguono ogni giorno su un determinato tema. Ti faccio un altro esempio. Io scrivo per Quotidiano Nazionale, il dorso nazionale de Il GIorno (Milano), Il Resto del Carlino (Bologna), La Nazione (Firenze). In tutto, quasi 400mila copie. A Firenze odiano la Juve. Nelle zone bolognesi molti juventini. A Milano, beh. Quando scrissi che Conte sarebbe stato deferito (era un miniscoop diciamo, anticipai la notizia), sono stato minacciato sui forum bianconeri (di brutto), osannato dalle mail interiste e fiorentine. La notizia è la medesima e vera, ma le reazioni diverse. Essere lettori è anche essere giudici, ogni giorno, ma non si può prescindere dalla propra prospettiva che, per definizione, è diversa in ognuno di noi. Dopo la seconda sentenza di Conte, 10 mesi, ho scritto che probabilmente al Tnas sarebbero arrivati a 4 mesi. osanna degli juventini, insulti dei milanesi e fiorentini.... Non se ne esce.
Il lavoro intellettuale segue per forza di cose un ragionamento, che è proprio del giornalismo e, aggiungerei, umano. Certo, può non piacere o non essere condivisibile. Ci mancherebbe. Quelli che tu chiami "interessi dell'editore" non possono essere confusi con la linea editoriale di un giornale. In particolare nella politica... Anche nello sport c'è un processo di identità, perchè di questo si tratta, che incastona un giornale nella realtà in cui vive. Normale che corsport sia più sbilanciato verso le squadre del centro sud, così come gazzetta con quelle del Nord. Eì semplicemente la trasposizione scritta delle esigenze dei lettori. Questo in linea generale. Poi se un giornale ritiene che quel dirigente, quel calciatore ecc. siano il male della squadra si assumono la responsabilità di scriverlo. Così come il tifoso, si assume la responsabilità di contestare o fischiare, sapendo che questo potrebbe incrinare la tranquillità della squadra. Modi diversi, nel caso, di esprimere un dissenso.

M'hai fatto scrive un pezzo, bravo, bravo, tanto lavoro poco :tussnz:

Il mestiere del giornalista

Inviato: ven 5 ott 2012, 22:21
da Ghost12
Paolo qui pero non becchi un euro per il pezzo!!!! :mrgreen:
Noi siamo forummari straccions!!!!
:lol:

Grazie comunque per la tua voglia di confrontarti con noi!!

Re: Il mestiere del giornalista

Inviato: ven 5 ott 2012, 22:40
da porcaccia
Io non capisco come si possa definire giornalistica la redazione(calcistica) di Tuttosport, la Pravda era più obiettiva.
Non può andar sempre tutto bene; non può eserci sempre una difesa corporativistica a fronte di una situazione imbarazzante. Vero,esistono giornalisti capaci e non; il problema è che sempre più spesso ci sono giornalisti che sanno fare il proprio lavoro ma piegano la propria dignità professionale al populismo di mercato. Un quotidiano nazionale non può definirsi disinteressato se si piega a organo semiufficiale di una società(qui parliamo di calcio,altrimenti ci sarebbe molto altro). Per non parlare delle triple edizioni del CDS o di alcuni direttori che con la faccia di bronzo cambiano immediatamente posizione appena trasferitisi. Esistono le riviste ufficiali per certe cose oppure come a Roma Il Romanista, basta non ergersi a difensori del libero giornalismo quando non lo si è, si farebbe più bella figura.

Re: Il mestiere del giornalista

Inviato: lun 8 ott 2012, 13:46
da Effequattro
pieffe ha scritto: Più o meno allora mi dai ragione: ci sono bravi giornalisti, pessimi giornalisti, mediocri giornalisti, faziosi giornalisti e anche giornalisti disonesti. Stssa cosa si può dire di bancari, macellai, medici, estetisti, fruttivendoli, meccanici, idraulici e via così. E' l'onestà individuale e, nel nostro, caso, intellettuale, che fa la differenza. Se un idraulico ti chiede 100 euro per una guarnizione è come quel giornalista che, ad esempio, per perseguire un interesse personale scrive una cosa faziosa. Ma se la cosa è vera, o frutto di un ragionamento, pur sembrando faziosa _ semplicemente perchè è diversa da quello che il lettore vorrebbe _ allora come la mettiamo? Fai l'esempio di Beccantini e hai ragione ma, ti chiedo: lavorando a lungo per La Stampa avrebbe mai potuto scrivere un pezzo pro Inter nella faida per lo scudetto 2006? Temo di no. Questa è la linea editoriale, ad esempio. E non deve essere per forza mistificazione perchè noi, molti di noi, hanno un'idea e la inseguono ogni giorno su un determinato tema. Ti faccio un altro esempio. Io scrivo per Quotidiano Nazionale, il dorso nazionale de Il GIorno (Milano), Il Resto del Carlino (Bologna), La Nazione (Firenze). In tutto, quasi 400mila copie. A Firenze odiano la Juve. Nelle zone bolognesi molti juventini. A Milano, beh. Quando scrissi che Conte sarebbe stato deferito (era un miniscoop diciamo, anticipai la notizia), sono stato minacciato sui forum bianconeri (di brutto), osannato dalle mail interiste e fiorentine. La notizia è la medesima e vera, ma le reazioni diverse. Essere lettori è anche essere giudici, ogni giorno, ma non si può prescindere dalla propra prospettiva che, per definizione, è diversa in ognuno di noi. Dopo la seconda sentenza di Conte, 10 mesi, ho scritto che probabilmente al Tnas sarebbero arrivati a 4 mesi. osanna degli juventini, insulti dei milanesi e fiorentini.... Non se ne esce.
Il lavoro intellettuale segue per forza di cose un ragionamento, che è proprio del giornalismo e, aggiungerei, umano. Certo, può non piacere o non essere condivisibile. Ci mancherebbe. Quelli che tu chiami "interessi dell'editore" non possono essere confusi con la linea editoriale di un giornale. In particolare nella politica... Anche nello sport c'è un processo di identità, perchè di questo si tratta, che incastona un giornale nella realtà in cui vive. Normale che corsport sia più sbilanciato verso le squadre del centro sud, così come gazzetta con quelle del Nord. Eì semplicemente la trasposizione scritta delle esigenze dei lettori. Questo in linea generale. Poi se un giornale ritiene che quel dirigente, quel calciatore ecc. siano il male della squadra si assumono la responsabilità di scriverlo. Così come il tifoso, si assume la responsabilità di contestare o fischiare, sapendo che questo potrebbe incrinare la tranquillità della squadra. Modi diversi, nel caso, di esprimere un dissenso.

M'hai fatto scrive un pezzo, bravo, bravo, tanto lavoro poco :tussnz:
siamo d'accordo che nel grosso insieme di una certa categoria esistono gli eccellenti i bravi i medi i somari ecc (distribuiti anche gaussianamente, va che ti arrivo a dire). Sul discorso della linea editoriale posso ancora essere d'accordo. Il punto è che a volte (troppo spesso per i miei gusti) questa linea editoriale sfocia nella parzialità e nel campanilismo, a discapito della correttezza, della semplice cronaca, e talvolta del buon senso.
Capisco benissimo che un giornale che vende la stragrande quantità delle sue copie a torino, o a roma, o a napoli, deve avere una linea editoriale che parli soprattutto delle cose di quella città. Se tuttosport dedicasse dieci pagine alla roma e una alla juve e al torino, fallirebbe dopo tre giorni. Però un conto è parlarne, un conto è portare avanti teorie sciocche che vanno a cercare l'effetto nella pancia dei lettori, più che nella testa. E purtroppo il giornalismo sportivo troppo spesso a questo si riduce, cosa che a me sta pure bene eh, basta saperlo prima però, che si sta leggendo l'opinione di un tifoso che per hobby fa il giornalista, e non di un gironalista che può anche essere un tifoso.
A titolo di esempio ti ricordo la storia di Carlo Nesti (che secondo me era una delle migliori firme rai), che proprio per essere troppo "imparziale" pur occupandosi prevalentemente di juve e torino, dagli stessi supporter di juve e torino è stato minacciato e costretto a chiudere il suo blog

Re: Il mestiere del giornalista

Inviato: ven 12 ott 2012, 11:20
da V.G.41
Per me un tifoso della Roma non può come giornalista parlare di Roma se prima non ha lavorato per anni su altre squadre ( e magari in altri sport).