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Giancarlo Dotto

Inviato: ven 12 ott 2012, 9:05
da oswald
Il microfono selvaggio: un gioco al massacro nella Roma città aperta

CORSPORT (G. DOTTO) - Squilla il cellulare. Una ragazza di una radio locale mi chiede con grazia se sono disponibile per un intervento. Sono disponibile. Parlo con gente che sa il fatto suo, rispondo, mi diffondo, pontifico quasi mezz’ora su tutto lo scibile romanista. Zeman, Baldini, De Rossi, Osvaldo e Totti. Saluto, smorzo la tromba, chiudo. Avverto un oscuro disagio. Sento di aver partecipato una volta di più a un festino collettivo che ha qualcosa di abnorme, se non di malsano. Nello stesso istante in cui scrivo queste cose, pomeriggio inoltrato, radio romane sparse sono accese a perdifiato sul tema, conduttori in sede, opinionisti e ascoltatori al telefono. Sarebbe lo stesso se fosse l’alba o notte fonda. Un blob gelatinoso che ogni giorno si gonfia, evacua e ricomincia daccapo la mattina dopo. Un colossale barbecue di massa, solo che, invece di polli o salsicce, ci si diverte a grigliare persone. Si gioca al massacro.

E’ la democrazia del microfono, la Roma città aperta dei giorni nostri. Da queste parti un microfono non si nega a nessuno. Il piatto forte di questi giorni è Daniele Rossi, l’ultimo osso da spolpare. Era un eroe della pelle romanista, è diventato un fellone, un mangiapane a tradimento, uno scansafatiche, secondo alcuni uno che rema contro. Da spedire con urgenza altrove. Risultato: le vene del suo collo non diventeranno più turgide, almeno dentro una maglia gialla e rossa. Il ragazzo ha sale in zucca, avrà capito qualcosa in più sulla psicologia di massa e troverà meno angoscioso a gennaio l’eventuale aereo per Manchester, Parigi o Madrid. Tutto si annulla nella marmellata delle voci. Tutto e il contrario di tutto. E’ stato così con Pizarro, Vucinic, Borriello, tanti altri prima di loro.

Franco Baldini ha ragione e torto allo stesso tempo. Ha ragione quando dice che Roma è una città calcisticamente impossibile, intossicata dall’abuso di parola. Ha torto quando denuncia il problema come puro malessere da esorcizzare con il “bel gesto” della sottrazione, così caro alla sua estetica della vita. Dice “non me li filo” ma poi dimostra, nei fatti e nelle ansie, di filarseli eccome, anche troppo. Il fenomeno esiste, può dispiacerti quanto vuoi, ma non si elude con una formulazione elegante, tantomeno negandosi al telefono o all’invito a cena. Se vuoi ignorarlo devi farlo fino in fondo, se accetti di confrontarti lo fai senza timidezze. In entrambi i casi, con la necessaria virilità. Lo sfogo urlato del ragazzotto senza arte nè parte che alimenta via etere il proprio ego, rilanciato dai siti web e dai social network, incide oggi più del concetto su carta di un opinionista togato. Che, a sua volta, per tenersi a galla cede volentieri alla tentazione di diventare quello che non è mai stato, un tribuno microfonato. E’ il mondo che si è trasformato, bellezza. E non vuol dire che sia un mondo migliore.

Io sono per il confronto, meglio ancora lo scontro. I temi non mancano. Uno su tutti: le radio locali romane hanno modificato, più della stessa televisione, l’indole del tifoso? Dirottato la sua libido dallo stadio della domenica alla chiacchiera della settimana, da comparse qualunque del rito collettivo a protagonisti, si fa per dire, della piazzata mediatica? Esaurito il suo godimento nella parola, il tifoso, svuotato, si accascia la domenica in una comoda poltrona sintonizzata su Sky o Mediaset. Un tifoso impoverito. Il tema è anche un altro. Questa democrazia selvaggia della parola a tutti fa il gioco dei peggiori. E cioè, improvvisatori, mestatori, quelli che tengono famiglia, la propria, e vogliono sfasciare quella degli altri. In questo suk dell’oralità sfrenata trovi di tutto, ragazzi di talento e rabbiosi giacobini, professionisti con i fiocchi e avventurieri senza avventura. Non aver regolamentato radio e internet apre a un teppismo illimitato della parola dalle conseguenze a volte spassose (vedi il noto calciatore che, colto da euforia da twitter, c’informa di tutto, che si è appena infilato il pigiama per andare a letto ma poi perde la trebisonda, insulta o prende a schiaffi il detrattore che, invece di congratularsi per il suo pigiama, lo svillaneggia).

La domanda è: se si esige una patente per guidare uno scooter o il porto d’armi per tenere in casa una Beretta, perchè non prescrivere una patente anche per guidare un microfono, che è pericoloso almeno quanto uno scooter o una Beretta? Si chiama circo mediatico, ma non c’è circo, anche il più straccione, che non faccia l’esame al saltimbanco.

Re: Il microfono selvaggio

Inviato: ven 12 ott 2012, 9:15
da Mardavikia
:ok:

Re: Il microfono selvaggio

Inviato: ven 12 ott 2012, 9:18
da shaka
gran pezzo...

Re: Il microfono selvaggio

Inviato: ven 12 ott 2012, 10:00
da Thanos_endspur
avrebbe pure una sua credibilità 'sto articolo, se non fosse scritto sul Corriere dello Sport, che da qualche tempo a questa parte di saltimbanchi ne annovera davvero tanti.

Re: Il microfono selvaggio

Inviato: ven 12 ott 2012, 10:10
da ForzaMagica
Thanos_endspur ha scritto:avrebbe pure una sua credibilità 'sto articolo, se non fosse scritto sul Corriere dello Sport, che da qualche tempo a questa parte di saltimbanchi ne annovera davvero tanti.
D'accordissimo per quanto riguarda il giudizio sul CdS: pessimo quotidiano e non da oggi, ma la credibilità di un articolo dipende esclusivamente dal suo autore.

Re: Il microfono selvaggio

Inviato: ven 12 ott 2012, 10:45
da porcaccia
.

Re: Il microfono selvaggio

Inviato: ven 12 ott 2012, 11:05
da paz
Thanos_endspur ha scritto:avrebbe pure una sua credibilità 'sto articolo, se non fosse scritto sul Corriere dello Sport, che da qualche tempo a questa parte di saltimbanchi ne annovera davvero tanti.

però l'opinione di dotto vale come sua opinione, non come opinione del corsport.

Re: Il microfono selvaggio

Inviato: ven 12 ott 2012, 11:39
da Thanos_endspur
paz ha scritto:
però l'opinione di dotto vale come sua opinione, non come opinione del corsport.
non sono d'accordo. Una settimana fa e' stata convocata una conferenza stampa perche' la quantita' di vaccate scritte sui giornali, in primis il corriere, era arrivato al livello di destabilizzare la societa'. Ora, dove sono gli articoli di scuse? Dove sono le accuse di essere dei saltimbanchi ai vari giornalisti di carta stampata?
E' sempre importante da quale pulpito la predica viene, perche' di travi e pagliuzze la storia e' piena. Quindi trovo fondamentalmente ipocrita questo pezzo: insomma, se il clima e' avvelenato, una buona dose di colpa e' dei quotidiani, il corriere dello sport su tutti.

Poi, entrando nel merito dell'articolo, in generale sto potere di dare patenti di legittimita' a parlare o meno io non lo riesco a riconoscere a nessuno. Questo pezzo non e' altro che un minestrone populista, che spara nel mucchio. Ci sono radio che sono vergognose per forma e contenuti, ci sono radio che tentano piu' o meno di fare un lavoro onesto di intrattenimento e di informazione, cosi' come ci sono giornalisti della carta stampata che scrivono vaccate spesso per interessi malcelati, ed altri che fanno discretamente il loro lavoro. Ma ovviamente e' piu' facile prendersela con un'altra categoria, no?

Re: Il microfono selvaggio

Inviato: ven 12 ott 2012, 11:41
da shaka
però scusate a me sembra che dotto se la prenda con i radioascoltatori che chiamano e quelli che mandano sms...non con gli speaker

Re: Il microfono selvaggio

Inviato: ven 12 ott 2012, 12:37
da paz
Thanos_endspur ha scritto: non sono d'accordo. Una settimana fa e' stata convocata una conferenza stampa perche' la quantita' di vaccate scritte sui giornali, in primis il corriere, era arrivato al livello di destabilizzare la societa'. Ora, dove sono gli articoli di scuse? Dove sono le accuse di essere dei saltimbanchi ai vari giornalisti di carta stampata?
E' sempre importante da quale pulpito la predica viene, perche' di travi e pagliuzze la storia e' piena. Quindi trovo fondamentalmente ipocrita questo pezzo: insomma, se il clima e' avvelenato, una buona dose di colpa e' dei quotidiani, il corriere dello sport su tutti.

Sulla prima parte non ho nulla da obiettare: se vai a vedere i miei post passati noterai quanto io concordi con te. Però l'art. di dotto si riferisce alle radio, anzi "alla democrazia delle radio". Dotto non può essere accusato di cose che non ha scritto, e non può essere nemmeno accusato di quello che scrive roberto maida (cazzaro come pochi) o d'ubaldo e nemmeno della politica editoriale di quella ***** di vocalelli, quella sì destabilizzante - anche se un art. sulle amicizie di baldini dell'anno scorso grida vendetta e me lo ha fatto calare.
Il giornalismo romano è una fogna, bien sûr. Se qualche giornalista lo dice insieme a noi, non mi pare degno di accusa. si ragioni sul perché lui denunci la fogna e se le argomentazioni che porta sono giuste o sono banalità. Se dobbiamo sempre giudicare lo sfondo, nessuno è più degno di dire nulla

Poi, entrando nel merito dell'articolo, in generale sto potere di dare patenti di legittimita' a parlare o meno io non lo riesco a riconoscere a nessuno. Questo pezzo non e' altro che un minestrone populista, che spara nel mucchio. Ci sono radio che sono vergognose per forma e contenuti, ci sono radio che tentano piu' o meno di fare un lavoro onesto di intrattenimento e di informazione, cosi' come ci sono giornalisti della carta stampata che scrivono vaccate spesso per interessi malcelati, ed altri che fanno discretamente il loro lavoro. Ma ovviamente e' piu' facile prendersela con un'altra categoria, no?
io non sono entrato nel merito del contenuto dell'articolo. Il tema è di retroguardia. C'è solo un punto che secondo me è interessante, quello del conflitto, sia perché fa parte del background culturale di dotto, sia perché per la prima volta qualcuno sostiene di far saltare il banco attraverso uno scontro aperto - e non, ad esempio, attraverso criptiche frecciatine che tutti si scambiano reciprocamente, senza però osare apertamente (e infatti la discussione di TRS di stamattina è stata la consueta sequela di luoghi comuni) e discutere seriamente. Qui mi fermo per non annoiare te e il forum. ;)

Re: Il microfono selvaggio

Inviato: ven 12 ott 2012, 16:11
da Thanos_endspur
shaka ha scritto:però scusate a me sembra che dotto se la prenda con i radioascoltatori che chiamano e quelli che mandano sms...non con gli speaker
ho riletto piu' attentamente dopo il tuo intervento, e in effetti non mi e' chiara al 100% la cosa, ma probabilmente si riferisce a tutto l'ambiente delle radio, compresi gli ascoltatori.

Re: Il microfono selvaggio

Inviato: ven 12 ott 2012, 16:11
da Jean Louis Scipione
quest'articolo non mi piace molto e sospetto che dotto lo abbia fatto sotto dettatura

Re: Il microfono selvaggio

Inviato: ven 12 ott 2012, 16:14
da Thanos_endspur
paz ha scritto:io non sono entrato nel merito del contenuto dell'articolo. Il tema è di retroguardia. C'è solo un punto che secondo me è interessante, quello del conflitto, sia perché fa parte del background culturale di dotto, sia perché per la prima volta qualcuno sostiene di far saltare il banco attraverso uno scontro aperto - e non, ad esempio, attraverso criptiche frecciatine che tutti si scambiano reciprocamente, senza però osare apertamente (e infatti la discussione di TRS di stamattina è stata la consueta sequela di luoghi comuni) e discutere seriamente. Qui mi fermo per non annoiare te e il forum. ;)
credo di non aver capito del tutto cosa intendi, comunque ti assicuro che se ti va di estendere un po' questo punto non mi annoiero' assolutamente ;)

Re: Il microfono selvaggio

Inviato: ven 12 ott 2012, 16:25
da Thanos_endspur
io vorrei capire qual e' la tesi che si porta avanti in questo articolo. La premessa e' corretta: in giro si sentono tante cazzate. Radio, social network e compagnia bella hanno permesso a tutti di poter parlare di tutto, cosa che ha inevitabilmente portato ad un aumento vertiginoso del tasso di idiozie a cui siamo sottoposti tutti i giorni. Basta leggere i commenti su facebook a un qualunque articolo di Repubblica per rendersi conto di quante persone abusino della liberta' di parola.

Ora, se quest'articolo voleva essere una provocazione sulla comunicazione del Terzo Millennio, ben venga, ma mi pare sinceramente mal riuscito in quanto tale, sia perche' ha limitato l'ambito a quello delle radio romane, dove e' facile sparare nel mucchio, sia perche' la soluzione provocatoriamente proposta e' chiaramente reazionaria: chiudere i bocchettoni, richiedere una patente di parola.
L'unico modo invece di reagire in maniera positiva a questo problema e' fortificare il proprio spirito critico, imparare ancora meglio a discernere le cazzate dalle opinioni degne di essere ascoltate, ed anche instillare questo spirito critico nelle persone dovrebbe essere un obiettivo dei giornalisti, invece di pensare che il problema sia che "Lo sfogo urlato del ragazzotto senza arte nè parte che alimenta via etere il proprio ego, rilanciato dai siti web e dai social network, incide oggi più del concetto su carta di un opinionista togato".

Re: Il microfono selvaggio

Inviato: ven 12 ott 2012, 16:32
da Bomber
Il commento di un molisano/trentino/umbro dopo aver letto l'articolo "Certo questi romanisti sono proprio stupidi"