Piero Torri

[sessantotto]

l'epico post sugli spagnoli

a me la cosa che fa impazzire di questo forum è che è rimasto nell'immaginario collettivo un mio sfogo preso per razzismo o luogo comune

senza ricordare il motivo per cui lo feci...

vivevo a Bruxelles in un palazzo dormitorio per stagisti o lavoratori del Parlamento Europeo e per la quieta connivenza tra 30 e passa persone in un piano, c'era la regola di sostare in cucina soltanto il tempo per cucinare la propria roba e andarsene a fanculo in camera...

'sti stronzi puntualmente colonizzavano gli spazi comuni facendosi i cazzi loro e facendo tribolare me e tutti gli altri che non facevano parte della loro combriccola... soprattutto le ragazze che se sentivano pure le più fregne del pianeta Terra quando nel palazzo c'erano scandinave e ungheresi che je davano 'na pista


poi il resto che avrò detto su quel post si riferisce alle mie esperienze di localaro ventenne... non ho mai sopportato il divertimento a basso costo con bottiglie del discount tipo "botellòn" o puttanate da Erasmus iberico squattrinato che cerca di colmare il vuoto di danari con l'atteggiamento caotico

se nell'ultimo quarto di secolo mi sono tenuto alla larga dalla Spagna un motivo c'è... e ce l'ho avuto sotto il naso a Roma fin da subito... non ho visto fare certe cose manco a un gruppo di turkmeni che ho conosciuto... il divertimento "cheap" mezzo anarcoide da rimastino è l'antitesi del fascino


PS. il mio migliore amico del periodo belga si chiamava Javier... oggi sono innamoratissimo di una ragazza di Barcellona molto più giovane di me (ergo amore non corrisposto come vorrei)

[Climber84]

non ho mai sopportato il divertimento a basso costo con bottiglie del discount tipo "botellòn" o puttanate da Erasmus iberico squattrinato che cerca di colmare il vuoto di danari con l'atteggiamento caotico

mi sei piaciuto

[sessantotto]

mi sei piaciuto

ancora c'ho davanti agli occhi la scena di un locale da ambiente di Roma Nord, quindi col dress code ed entrata a 20 Euro a persona minimo, che per l'occasione aveva anche l'ambiente John Cabot (ergo studenti americani coi soldi)

e 'sti cojoni s'erano messi seduti sul marciapiede davanti facendosi rum e cola con le bottiglie tarocche del Todis, inciuccandosi fino a vomitare e alla fine del tutto avere la pretesa di entrare (ovviamente gratis)

roba che pure un rincojonito dell'Uomo di Neanderthal lo capiva che non era il contesto adatto per una poracciata del genere

[joe]

Ultima frase nonsense prì,ma che cazzo stai a dì ahahah

La stessa cosa che vogliono dire il 90% dei suoi messaggi: che lui e' molto fico e raffinato e i romanisti una massa di buzzurri arretrati con cui gli tocca condividere la fede calcistica.

E' insomma quel tipo di persona che incontri in spiaggia e fa la sostenuta leggendo un libro di Carofiglio (perche' Baricco l'ha finito prima delle vacanze).

[qixand]

a me la cosa che fa impazzire di questo forum è che è rimasto nell'immaginario collettivo un mio sfogo preso per razzismo o luogo comune

senza ricordare il motivo per cui lo feci...

vivevo a Bruxelles in un palazzo dormitorio per stagisti o lavoratori del Parlamento Europeo e per la quieta connivenza tra 30 e passa persone in un piano, c'era la regola di sostare in cucina soltanto il tempo per cucinare la propria roba e andarsene a fanculo in camera...

'sti stronzi puntualmente colonizzavano gli spazi comuni facendosi i cazzi loro e facendo tribolare me e tutti gli altri che non facevano parte della loro combriccola... soprattutto le ragazze che se sentivano pure le più fregne del pianeta Terra quando nel palazzo c'erano scandinave e ungheresi che je davano 'na pista


poi il resto che avrò detto su quel post si riferisce alle mie esperienze di localaro ventenne... non ho mai sopportato il divertimento a basso costo con bottiglie del discount tipo "botellòn" o puttanate da Erasmus iberico squattrinato che cerca di colmare il vuoto di danari con l'atteggiamento caotico

se nell'ultimo quarto di secolo mi sono tenuto alla larga dalla Spagna un motivo c'è... e ce l'ho avuto sotto il naso a Roma fin da subito... non ho visto fare certe cose manco a un gruppo di turkmeni che ho conosciuto... il divertimento "cheap" mezzo anarcoide da rimastino è l'antitesi del fascino


PS. il mio migliore amico del periodo belga si chiamava Javier... oggi sono innamoratissimo di una ragazza di Barcellona molto più giovane di me (ergo amore non corrisposto come vorrei)

Hai fatto bene a spiegarlo di nuovo, perché forse la prima volta non ti era venuto così classista
“Cercano di colmare il vuoto di denari col caos” è una perla.
Na roba così triste manco Briatore sarebbe capace di dirla e per chiarire anche a me non fa impazzire quello stile forzatamente bohémien della movida spagnola.

[simone]

Io capisco la voglia/necessità di fare il personaggio/macchietta in ogni occasione e a tutti i costi, ma un minimo di ritegno sarebbe auspicabile. Oggi è arrivato a dire "i belgi so fiamminghi, imperialisti, pedofili..." Avendo avuto parenti belgi ovviamente ho chiuso il podcast (20 minuto circa). Ho giusto fatto in tempo a sentire "se Lukaku è belga io so der Sudafrica..." dimostrando di non concepire ancora l'idea di società multiculturale. Sì Piero, Lukaku è belga: è nato ad Anversa.

Per me quando non si regge più il passo coi tempi sarebbe meglio smettere.

Se è testuale ha detto in una unica frase almeno un paio di cazzate immani.
Nessun dubbio.

 

[sessantotto]

io non ci trovo niente di classista o briatoriano (peraltro personaggio che schifo peggio degli sbarbati pezzenti iberici)

pensare che quel divertimento cheap forzatamente iniziato alle 2 di notte fino al matinée sia in realtà l'antidivertimento... anzi rovina pure l'ambiente circostante

'sto lasciarsi andare sbattendosene degli ecosistemi, peraltro con un etnocentrismo raccapricciante (e mi viene in mente quando in un ostello in Polonia un gruppo con cui avevo fatto amicizia mi convinse a rimanere in ostello a sbronzarmi con loro per poi andare ai locali... alle 2,ovvero quando in Polonia la serata è quasi finita e i giochi sono già fatti)

come se tutto il mondo fosse come la Spagna

[qixand]

io non ci trovo niente di classista o briatoriano (peraltro personaggio che schifo peggio degli sbarbati pezzenti iberici)

pensare che quel divertimento cheap forzatamente iniziato alle 2 di notte fino al matinée sia in realtà l'antidivertimento... anzi rovina pure l'ambiente circostante

'sto lasciarsi andare sbattendosene degli ecosistemi, peraltro con un etnocentrismo raccapricciante (e mi viene in mente quando in un ostello in Polonia un gruppo con cui avevo fatto amicizia mi convinse a rimanere in ostello a sbronzarmi con loro per poi andare ai locali... alle 2,ovvero quando in Polonia la serata è quasi finita e i giochi sono già fatti)

come se tutto il mondo fosse come la Spagna

Il classismo è evidente nella frase "cerca di colmare il vuoto di danari con l'atteggiamento caotico", come se il vuoto di denari voglia dire automaticamente l'impossibilità di divertirsi.

Ognuno si diverte a modo suo, e tu che traduci i tuoi gusti e i tuoi standard in ogni discorso, sei molto peggio degli spagnoli che si comportano come se tutto il mondo fosse la Spagna, e fai pure la morale.

A te piacciono quelle dell'est, a qualcuno possono piacere più le spagnole, ma tu gli hai dato delle cesse.
A te piace un altro tipo di divertimento, a loro quello. Eppure per te loro sono deprecabili.
Il discorso sugli ecosistemi e l'etnocentrismo poi, è quasi delirante (cosa cazzo c'entri col fare tardi la sera dove è tutto chiuso lo sai solo te).

Poi oh, i gusti so gusti, come al solito quello che stride è il tuo fare la paternale, dare lezioni di vita, partendo da quello che piace a te.

[Jack l'Irlandese]

"Peeeeer nienteeee faciliiiiiiii, uomini cosi` poco allineaaaaatiiiiiii..."

[sessantotto]

Il classismo è evidente nella frase "cerca di colmare il vuoto di danari con l'atteggiamento caotico", come se il vuoto di denari voglia dire automaticamente l'impossibilità di divertirsi.

quello che tu chiami classismo non è classismo

perché non è odio verso i poveri (visto che non sono ricco), ma è odio verso i complessati

perché ad esempio in due posti in cui sono stato bene come la Bulgaria (peraltro paese stupendo) e la brutta Moldavia, la gente non ha veramente una lira, vive sotto i tetti di eternit e fa quello che può per campare dignitosamente... i giovani hanno creato altre dinamiche per divertirsi, fanno le mattate quelle vere e hanno un sistema di valori diversi

gli spagnoli, ma anche molti italiani e mi viene in mente qualche francese, invece sono complessati... ovvero soffrono di non avere i soldi dei benestanti ma in realtà li vorrebbero. In pratica si lamentano della loro condizione non con il desiderio di creare un'alterativa, ma giocare lo stesso gioco in una posizione però di forza. Ed è quello che disprezzo


io a 23 anni sono finito senza soldi a Los Angeles (il posto peggiore in assoluto nel mondo dove non avere soldi) e avevo conosciuto una di un quartiere ricco (di quelli con i passaggi a livello per entrare) che mi aveva invitato a casa sua e poi mi avrebbe portato in un club dove si entrava con 100 dollari + consumazione

prima di uscirci ho aspettato che mamma mi spedisse la carta di credito... no che ci esco e poi vedo come va, come questi avrebbero fatto

devi anche accettare le regole del gioco, se vuoi fare quel gioco e se non puoi giocare non giochi

[qixand]

quello che tu chiami classismo non è classismo

perché non è odio verso i poveri (visto che non sono ricco), ma è odio verso i complessati

perché ad esempio in due posti in cui sono stato bene come la Bulgaria (peraltro paese stupendo) e la brutta Moldavia, la gente non ha veramente una lira, vive sotto i tetti di eternit e fa quello che può per campare dignitosamente... i giovani hanno creato altre dinamiche per divertirsi, fanno le mattate quelle vere e hanno un sistema di valori diversi

gli spagnoli, ma anche molti italiani e mi viene in mente qualche francese, invece sono complessati... ovvero soffrono di non avere i soldi dei benestanti ma in realtà li vorrebbero. In pratica si lamentano della loro condizione non con il desiderio di creare un'alterativa, ma giocare lo stesso gioco in una posizione però di forza. Ed è quello che disprezzo


io a 23 anni sono finito senza soldi a Los Angeles (il posto peggiore in assoluto nel mondo dove non avere soldi) e avevo conosciuto una di un quartiere ricco (di quelli con i passaggi a livello per entrare) che mi aveva invitato a casa sua e poi mi avrebbe portato in un club dove si entrava con 100 dollari + consumazione

prima di uscirci ho aspettato che mamma mi spedisse la carta di credito... no che ci esco e poi vedo come va, come questi avrebbero fatto

devi anche accettare le regole del gioco, se vuoi fare quel gioco e se non puoi giocare non giochi

A me sembra che tu abbia in testa tutto un tuo sistema di valori sballati e cerchi di trasferirlo in contesti in cui non c'entrano una mazza.

Qua stai paragonando il classico spagnolo da ostello, quello da botellon alla semana grande, in genere un personaggio mezzo alternativo, con il tipo che aspira ad andare al Billionaire e va in Sardegna senza una lira sbavando sulle barche ormeggiate a Porto Cervo ma mangiando i panini del supermercato.

Un paragone completamente mal posto.

Hai parlato di ostello, di ubriacature economiche, di movida alle 3 di notte in posti dove alle 10 è tutto chiuso. Mi devi spiegare cosa minchia c'entra con quello che invidia i soldi e vuole fare la bella vita con poco.

Se proprio volessimo dirla tutta, l'esempio del complessato da te descritto, calza esattamente con la storia di Los Angeles che hai raccontato: uno squattrinato che per andare nel locale della riccona conosciuta si fa mandare la carta di credito da casa.

Uno sicuro di se invita la riccona in uno sport bar qualsiasi del Sunset Strip e le offre una Bud, e se quella lo schifa se ne sbatte.

Mi dispiace infierire, ma ad ogni discorso che fai dimostri solo di avere la testa piena di preconcetti assurdi che cerchi solo di traslare in contesti sbagliati.

[sessantotto]

Qua stai paragonando il classico spagnolo da ostello, quello da botellon alla semana grande, in genere un personaggio mezzo alternativo, con il tipo che aspira ad andare al Billionaire e va in Sardegna senza una lira sbavando sulle barche ormeggiate a Porto Cervo ma mangiando i panini del supermercato.

semplicemente perché il "classico spagnolo da ostello" è tale in quanto studente squattrinato e non per scelta di vita come un punk londinese o berlinese che magari avrà pochi soldi ma ha creato attorno a sé un universo anche di segni coerente

lo spagnolo da ostello è rumoroso e sterile dal punto di vista della qualità del divertimento... ed è anche meno autentico di quello che vuole far credere... anzi è un costrutto totalmente artificiale e che parte dal fatto di non avere soldi o di voler spendere meno soldi possibili per il massimo ideale di divertimento (che poi peraltro questi a me sembrano che manco se divertano davvero... fanno i cojoni tanti per)

[qixand]

semplicemente perché il "classico spagnolo da ostello" è tale in quanto studente squattrinato e non per scelta di vita come un punk londinese o berlinese che magari avrà pochi soldi ma ha creato attorno a sé un universo anche di segni coerente

lo spagnolo da ostello è rumoroso e sterile dal punto di vista della qualità del divertimento... ed è anche meno autentico di quello che vuole far credere... anzi è un costrutto totalmente artificiale e che parte dal fatto di non avere soldi o di voler spendere meno soldi possibili per il massimo ideale di divertimento (che poi peraltro questi a me sembrano che manco se divertano davvero... fanno i cojoni tanti per)

Ma sono tutte idee tue, ma che ne sai?

Parliamo invece di te che andavi a fare la serata a Beverly Hills pure se non c'avevi na lira. Non sei tale e quale a quello che dorme per terra nel traghetto pur di dire che andato in Sardegna, e magari fa la fame perchè na pizza costa 40 euro?

[sessantotto]

Se proprio volessimo dirla tutta, l'esempio del complessato da te descritto, calza esattamente con la storia di Los Angeles che hai raccontato: uno squattrinato che per andare nel locale della riccona conosciuta si fa mandare la carta di credito da casa.

mandare la carta di credito da casa era l'unico modo di sopravvivere visto che a LA ci sarei rimasto un po'... l'alternativa era finire a Downtown in mezzo ai barboni... avevo 23 anni, appena laureato, non lavoravo, partito con 300 dollari e le carte in valigia sigillata (persa all'aeroporto)

non è essere complessati quello, perché se esco con un ricco o in un ambiente per ricchi io mi uniformo e accetto la sfida se posso... si chiama rispetto dell'ecosistema e tutela dalla cosa che mi terrorizza più di tutto (e quello lo so che è un mio problema): l'imbarazzo

le situazioni imbarazzanti mi terrorizzano e preferisco evitarle anche rinunciando ad eventuali opportunità

[qixand]

mandare la carta di credito da casa era l'unico modo di sopravvivere visto che a LA ci sarei rimasto un po'... l'alternativa era finire a Downtown in mezzo ai barboni... avevo 23 anni, appena laureato, non lavoravo, partito con 300 dollari e le carte in valigia sigillata (persa all'aeroporto)

non è essere complessati quello, perché se esco con un ricco o in un ambiente per ricchi io mi uniformo e accetto la sfida se posso... si chiama rispetto dell'ecosistema e tutela dalla cosa che mi terrorizza più di tutto (e quello lo so che è un mio problema): l'imbarazzo

le situazioni imbarazzanti mi terrorizzano e preferisco evitarle anche rinunciando ad eventuali opportunità

Mah. Una contraddizione dietro l'altra.

Tu ti adegui e ti terrorizza l'imbarazzo verso il ricco, gli altri sono complessati e non si sanno divertire.
A me me sembri parecchio confuso.
Spero solo tu sia uscito da questa fase adolescenziale e abbia imparato a sbattertene delle etichette e ad apprezzare solo quello che ti piace. Ma questa cosa, per una volta, la dico senza polemica, come speranza.